MaurizioSe ti abbraccio non avere paura
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Se ti abbraccio non avere paura:
Un mattino senza scuola, Fulvio Ervas guarda scorrere il mondo dal tavolino di un bar.
“Ehi, tu scrittore” lo apostrofa un tipo con occhi da Richard Gere “ho una storia per te. Sei uno scrittore, vero? Mi han detto che sei uno scrittore, e di quelli bravi”.
“Sì” risponde Fulvio incerto “scrivo storie di fantasia”.
“Allora ascoltami” dice l’uomo, che nel frattempo ha detto di chiamarsi Franco e ha ordinato uno spritz, “perché la storia che voglio raccontarti ha la forza della vita vera e la bellezza di un sogno”.
Comincia così un dialogo durato un anno intero, sotto la pergola dell’uva fragola, sul divano di casa Ervas.
Franco racconta di Andrea, della loro avventura attraverso le Americhe. Fulvio è incantato dalla sua energia, dal coraggio di quel padre che ama disperatamente suo figlio e vuole regalargli a ogni costo tutta la vita che può, tutta la bellezza che può: in barba a quell’autismo maledetto.
Un giorno anche Andrea entra in giardino, con i suoi delicati saltelli sulle punte, con la sua smania di abbracciarti, di toccarti la pancia, di dirti ‘bella’, ‘bello’. E la sua mano percepisce in un istante come stai veramente.
La mente di Fulvio parte, elabora immagini, corre con quell’Harley Davidson su strade a perdita d’occhio.
Segue la danza di Andrea, che sembra sempre sul punto di spiccare il volo.
Trasforma il racconto di Franco in un romanzo che affonda nel cuore e fa decollare le emozioni.
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