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Maurizio, Motina e il piccolo Kawa

mauriziodebiasio.it -

Maurizio De Biasio: Credo che solo il DNA può spiegare la passione di un individuo per una cosa o per un’altra. Nel mio caso penso che se non fosse stato per l’amore per il mondo dei motori che mio Padre ha sempre avuto, probabilmente ora non staremo qui a raccontarcela.
Nel lontano 1984, grazie al mio mecenate preferito, incontrai la mia prima Guzzi. Mio Padre per l’appunto, in un momento di euforia per un ritorno alle origini, mi sponsorizzò per l’intero importo una bellissima, nuova e fiammante V 35C. Guzzista fin da giovane infatti, mi introdusse così in quello che è tutt’ora il mio hobby, forse l’unico direi che mi appassiona realmente: il motociclismo... oltre a quell’altra cosa lì, ovviamente! Mau! (commento di Daniela…)
Poco dopo, e fortunatamente, incontrai anche quell’Altra cosa, fondamentale e indispensabile per completare la vita di un uomo. Era il lontano 1985 (sigh!…) mia moglie Daniela appunto mi conobbe così, seduto sulla mia sfavillante Guzzi con indosso un stupendo casco integrale, nero nerissimo e luccicante (e se non avessi avuto il casco?..), e da quel momento, il futuro fu subito ben delineato.
La 35C, ci insegnò molto su come andare in moto, su come viaggiare, fare chilometri insomma!
Le prime esperienze fuori dai confini Italiani, furono alla ricerca del parentado in Germania. Di certo furono delle esperienze bellissime, le prime volte infatti che provavamo veramente un senso di libertà, da “easy raider” per capirsi…certo anche i primi mal di schiena, i primi mal di culo, i primi freddi, le prime piogge, i primi “ma chi me l’ha fatto fare!”.
Se si supera tutto questo, vuol dire che il trio è abbastanza “cazzuto” da andare oltre.
Nell ’89 però, conobbi Lei…una bellissima, nuova e fiammante, Guzzi Florida 65 ; mio Padre non mi sponsorizzò più (aveva già dato!), Daniela, approvò (se non altro si stava più comodi e si arrivava prima a casa!), e così dovetti separami, a malincuore dalla mia V35C.
Il rombo del bicilindrico 650 però, non dava spazio a tristezze o malinconie, era tempo di cambiare! basta con i viaggetti in Germania, andare a trovare i parenti era stato bello certo, ma ora dovevamo confrontarci con qualche cosa di nuovo…l’Europa!
Da quel momento, per noi tre, io Daniela & Motina, (un perfetto team), è stato solo un susseguirsi di scoperte: Austria Francia Spagna Siria Germania Portogallo Svizzera Marocco Lituania Andorra Irlanda Olanda Slovenia Estonia Belgio Inghilterra Danimarca Finlandia Scozia Lettonia Islanda Bulgaria Svezia Norvegia Polonia Turchia Russia Repubblica Ceca Bielorussia Slovacchia Grecia Serbia Croazia Ungheria e ancora USA (coast to coast), Tourist Tropy, North West 200, Bol D’Or, Capo Nord, Elefantentreffen, l’incredibile e affascinante Australia nonché il Sud Africa, Namibia e Botswana.
Sono trascorsi venticinque anni e da allora Motina si è digerita oltre 270.000 chilometri, sempre in nostra compagnia e in perfetta forma.
Un’ondata di novità però, grande come uno tsunami, ci ha portato a concepire l’idea de “Il Grande Sogno”; un mega tour, spalmato negli anni e con molte tappe. Per l’occasione però, un nuovo mezzo, un piccolo e affidabile Kawasaky KLE 500, ha affiancato l’inossidabile Guzzi nel suo “porto sicuro”, il garage di casa. Il progetto, realmente partito già nell’Agosto del 2014, purtroppo si è arenato a causa di un problema di spedizione. Il nostro Kawa, impacchettato e indirizzato per tempo verso lo Sry Lanka (prima tappa di questa nuova visione di viaggio), semplicemente non è arrivato a destinazione, come programmato e nei termini concordati con il corriere. Quindi, non abbiamo potuto far altro che sospendere il viaggio. E’ un’eventualità che non era mai stata analizzata, ma dopo diverse spedizioni andate a buon fine, si è verificata! C’est la vie!
Nella vita è importante anche saper accettare le sconfitte, i cambiamenti di rotta improvvisi o gli ostacoli che si pongono nel nostro cammino.Anche dalle esperienze dolorose o difficili, se ne può trarre dei vantaggi, o perlomeno imparare qualche cosa.
Il 2015 è stato un anno particolare, profondamente importante. Un anno di svolta e non sempre si svolta perchè si decide di farlo.
E’ l’anno del piccolo Kawa, alle prese, niente popo di meno che con il "temibile" ...(fantasticoeccezionaleunico), Iran.
Un viaggio in solitaria, io e il piccolo Kawa, attraverso i secoli, la storia d’oriente, la cultura millenaria dei Persiani.

Maurizio

P.S. Motina non si firma perché in questo momento è in garage … assieme al piccolo Kawa





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